IL SACRO NATALE

Arriva il Natale e finché c’è Dio c’è speranza.


nataleCome tutti i mali del mondo anche questa pandemia, che ha tolto la vita a moltissime persone e ha condizionato pesantemente quella di tutti gli altri, ci parla di noi. Ovviamente non c’è nulla di positivo in una pandemia, ma diciamo che c’è qualcosa di interessante nell’osservare il comportamento umano, politico e sociale che ne scaturisce. Tralasciando qui tutti gli aspetti scientifici, tecnici e complottistici del virus, vorrei concentrarmi sull’evento che si sta inesorabilmente avvicinando e che sta gettando nel panico milioni di italiani: Il Sacro Natale.
La pandemia potrebbe essere l’occasione giusta (spesso sono proprio quelle che non creiamo noi, ma che il destino in qualche modo ci riserva) per riscoprire i famosi reali valori del Natale. Un’occasione preziosa per farci dei regali diversi dal solito e magari restituire al Natale la sua giusta dimensione spirituale. Bisognerebbe approfittare di questa opportunità per eliminare tutto il superfluo e semplicemente godersi un abbraccio, un sorriso, un po’ di tempo da condividere in famiglia, quelle chiacchiere che sono state sempre rimandate o che non si fanno mai perchè si vive una vita sempre di corsa. Insomma rallentare, fermarsi, riflettere maggiormente su ciò che davvero conta nella vita. Invece leggo e sento grande apprensione per il destino incerto dello shopping, dei regali, della spesa per il cenone, delle partite a carte a casa degli amici… “e de tutti i cazzi che ve se fregano” – aggiungerebbe qualcuno che abbiamo tanto amato e che aveva tanto ragione nel monolgo finale di quel film straordinario che è “Finché c’è guerra c’è speranza”. Non vedo come una pandemia possa impedire la celebrazione di un qualcosa che dovrebbe avere un valore esclusivamente spirituale. Non capisco. Se neanche una volta non si può rinunciare al rito orgiastico-consumistico in cui è stato trasformato nel tempo il Natale, viene quasi il dubbio che quello che viene difeso e venerato non sia chi viene rappresentato ipocritamente nel presepe, ma bensì sia il Dio Denaro che risponde esclusivamente a principi di consumo, di egoismo e soprattutto non perdona mai. Buone feste.

di Enrico Chirico


 

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