TROVA LE DIFFERENZE

Tra Massimo Giletti e Barbara D’Urso


Di giornalisti ne è pieno il mondo, ma di quelli che svolgono il proprio mestiere con stile, eleganza e soprattutto serietà ne sono rimasti davvero pochi. Una specie a rischio estinzione. Viviamo in un momento storico dove non c’è ricambio; vengono a mancare persone, personalità e intelligenze che purtroppo non trovano eredi. Una volta ad esempio c’era Enzo Biagi, oggi ci meritiamo Massimo Giletti. Lo so, viene da piangere anche a me. Negli ultimi anni Massimo Giletti ha provato in tutti i modi a costruirsi un’immagine di serietà professionale, ma al di là di quello che sia stato il suo passato televisivo – che nessuno giudica, si può sempre migliorare nella vita – non c’è mai stato questo scatto di maturità, questa crescita neuronale che lui invece sembra voler ostentare. Come se il suo passaggio dalla Rai a La7 lo abbia in qualche modo automaticamente investito di autorevolezza. Non bastano le espressioni seriose per essere seri in quello che si fa, altrimenti dovremmo credere anche alle faccette buffe di Santa Barbara da Cologno quando si appassiona ai racconti trash dei suoi improbabili ospiti. E in effetti, ora che ci penso, Giletti è proprio l’alter ego istituzionale di Barbara D’Urso, in versione maschile ovviamente. Non è l’arena, Non è la D’urso, non è un caso se i loro programmi sono simili anche nel nome. E non è un caso, che per commentare i terribili fatti accaduti nell’attico milanese di Alberto Genovese, Giletti abbia scelto di collegarsi con un personaggio come Fabrizio Corona, tra l’altro agli arresti domiciliari. L’ex paparazzo ha coinvolto nella vicenda lo chef Carlo Cracco e quest’ultimo ieri ha giustamente querelato per diffamazione LA7-Giletti e Corriere dello Sport – Zazzaroni. Una caciara inutile all’approfondimento del tema, ma utile evidentemente ai picchi di share; mancavano solo il caffettino e la busta shock.

Col cuore

di Enrico Chirico


 

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