Alla Esselunga evidentemente pensano che purché se ne parli va bene qualsiasi cosa. Contenti loro. Probabilmente essere perculati e memati sui social corrisponde a un aumento delle vendite. Sarà. Oltre all’idea – che sembra partorita dalla mente di un clone difettoso di Maurizio Gasparri in collaborazione con quel futurista di Simone Pillon – resto basito per l’atmosfera imbarazzante che si respira guardando questo spot. Il karaoke, poi… Non so quale fosse l’intento, ma il risultato è un brutto incrocio tra uno spot istituzionale in stile “pubblicità regresso” di un’Italia, che tra l’altro, non esiste più da diverso tempo e una fiction di Muccino che però stringe l’occhio ai cinepanettoni con Boldi e De Sica.
Mentre scrivo mi viene un dubbio: che sia un’idea creata dall’intelligenza artificiale? Non credo. Di intelligente non c’è molto e un algoritmo avrebbe fatto sicuramente di meglio. Ve la immaginate la riunione dei creativi dove alla fine hanno scelto la carota al posto di un microfono da karaoke? Banane e zucchine le avranno escluse fin da subito e invece chissà perché la carota deve aver convinto tutti. E carota sia. E se lunga, è meglio.
Ortaggi vostri!