ELIO GERMANO CONTRO IL DOPPIAGGIO

“L’intervista di Elio Germano contro il doppiaggio, mi ha lasciato a dir poco sconcertato. Per una serie di motivi che un “collega” dovrebbe conoscere perfettamente, e che invece a quanto pare lui ignora. Intanto parla del doppiaggio come se a farlo non fossero degli attori, ma delle persone che fanno un altro mestiere. E’ incredibile che lui ignori totalmente che sono dei suoi colleghi, persone che fanno cinema, teatro, televisione, radio, che potendo riescono a sopravvivere grazie proprio al doppiaggio, che in questo momento di crisi del mondo dello spettacolo, è quello che in qualche modo riesce a far sbarcare il lunario tutti noi. La cosa ancora più stupefacente è che proprio lui che dovrebbe saperlo bene, sembra ignorare che il doppiaggio non è un obbligo, ma un’opzione. Ormai tutte le piattaforme danno la possibilità di vedere il prodotto in originale sottotitolato o doppiato. Ma sembra che in questo bizzarro paese, se si è contro per esempio all’aborto, al matrimonio omosessuale, al suicidio assistito, e potrei continuare a lungo, si cerchi di impedirlo a tutti, piuttosto che evitarlo personalmente. Insomma, se io non lo voglio fare, non deve farlo nessuno! Sorvolo per educazione sulla sconvolgente proposta di ricorrere al doppiaggio “alla polacca”, dove un unica voce, in genere maschile, doppia tutti i personaggi, maschi e femmine. Pratica terrificante che tra l’altro da anni non si fa più nemmeno nei paesi dell’est, dove c’è un ottimo doppiaggio. Ma forse si è distratto, e non se n’è accorto, oppure è un uomo saldamente legato ai valori del passato. Un’ultima considerazione; Elio Germano è uno dei fondatori nonché consigliere d’amministrazione di una società cooperativa di collecting che si chiama Artisti 7607, ovvero un organismo che si occupa di incassare per conto degli artisti associati, i diritti generati dalle repliche di film, telefilm, documentari, eccetera. Insomma, le royalty del lavoro di noi attori, direttori di doppiaggio, registi, doppiatori, speaker… Una filiera legata al mondo dello spettacolo, piuttosto vasta. E il doppiaggio, contribuisce a questo flusso di denaro, molto utile per tutti gli attori, in modo elevatissimo. Allora mi chiedo: qualcuno dei suoi consiglieri, gli ha fatto notare che forse non era politicamente intelligente un’uscita sgrammaticata come la sua? E i doppiatori associati a 7607, pensano di chiedere ragione di questa sgrammaticatura di Germano, o preferiscono subire supinamente questo attacco da un loro consigliere?”

di Fabrizio Pucci


 

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