Teatri vuoti – Artisti e tecnici restano a casa.
Non si può creare assembramento, quindi non esisterà più un pubblico in senso fisico, quello che va a teatro o alle mostre ad esempio. Un pubblico che era già scarno prima, adesso è completamente (obbligatoriamente) assente. Ma cosa succede se il pubblico è assente? Succede che, per forza di cose, anche gli artisti lo sono. “Vabbe’ ma sono artisti, saranno famosi, pieni di soldi”. Peccato che dietro i grandi artisti c’è anche tutto il personale tecnico e amministrativo. Fonici, microfonisti, scenografi, costumisti, attrezzisti, uomini con la macchina da presa, registi, autori, attori, doppiatori, adattatori, assistenti al doppiaggio o alla regia, segretarie, comparse e così via, fino ad includere un discreto numero di artisti più piccoli, di giovani apprendisti e altri esseri umani dotati del super potere dell’invisibilità. Uomini e donne assolutamente trasparenti (tranne quando si tratta di Equitalia, in quel caso sono visibilissimi) come i loro conti bancari tra poche settimane… o giorni. Restano i teatri vuoti. Le tavole dei palchi continueranno a prendere polvere così come leggii, copioni e pensieri. Pensieri offuscati e appesantiti da tutta la polvere che questo virus gli ha gettato addosso. Il piccolo insignificante essere umano in questione è un maratoneta che si rompe la rotula a 20 metri dal traguardo, ma non avendo l’assicurazione, la protesi se la dovrà mettere da solo. Eppure quella gara la guardavano tutti dagli spalti, i tifosi c’erano, possibile che se lo siano dimenticato? Grazie alla memoria corta dei signori seduti in poltronissima, a scomparire non saranno solo le categorie fragili, i pesci piccoli, ma anche e soprattutto l’educazione all’arte e la passione per la bellezza che con tanta fatica questo Paese, nei secoli, ha coltivato. Secoli di insegnamento, di sangue e sudore sputati dai maestri, di innumerevoli sacrifici fatti da parte degli allievi per vedere cosa? Templi distrutti, luoghi di cult-ura bombardati, attori mutilati. In questo silenzio assordante, una vocina mi rimbomba in testa ormai da due mesi: “A tutti i possessori della cartà fedelt… invisibilità, annunciamo che l’inverno non finirà il 4 maggio e la quarantena neppure. Ma come premio di consolazione, solo per voi, due scatole di Xanax in omaggio fino ad esaurimento…” La sentite anche voi questa voce, vero?
di Erika Nicole De Bonis