C’ERA UNA VOLTA A ZAGARHOLLYWOOD

C’era una volta a Zagarhollywood

zagarhollywoodTutte le favole iniziano con “c’era una volta”, e questa, seppur con personaggi di calibro inferiore a Bambi o Hansel e Gretel, non può cominciare diversamente.
C’erano una volta e ci sono ancora oggi (ahimé) un tale Gabriel Garko, il cui vero nome è Dario Oliviero, Adua del Vesco che invece è il nome di un personaggio di una serie televisiva a cui l’attrice Rosalinda Cannavó, e infine Massimiliano Morra il cui vero nome è Gabriele ma non si poteva dire perché se l’era già preso Garko. E già con la storia dei nomi direi che il capitolo 1 è completato. Ma andiamo avanti: per anni, la bella Adua avrebbe finto di avere una relazione con il Gabriel finto per nascondere l’omosessualità di lui e per pubblicizzare alcune fiction alle quali da lì a breve avrebbero preso parte entrambi. D’altronde sembra che, secondo le produzioni, le ragazzine degli anni 90 si scandalizzassero troppo a sapere che il sex symbol preferiva gli uomini alle donne. Mentre quelle del 2020 gli avrebbero consigliato la sede del GF Vip per fare certe dichiarazioni in modo da aumentare di parecchio i follower su Instagram. A un certo punto della storia, si inserisce anche il Gabriele vero, alias Massimiliano Morra, presunto gay anche lui, che instaura una relazione amorosa molto burrascosa se non addirittura violenta con Adua. Lasciato passare il messaggio delle presunte violenze (ci vuole fegato), alla fine è venuto fuori che di vero non c’era niente anche qui, neppure la relazione.
Accantonando lo squallore del fingere anche le violenze, concentriamoci sul fatto che tutta questa pantomima è saltata fuori all’interno di un reality, dove tutti i ruoli sono stati recitati (malissimo) come da copione, prima sui giornali poi in diretta, fino al coming out profumatamente pagato di Garko.
Coming out neanche troppo, perché ha risparmiato le parole per  giocarsi al meglio l’intervista con la Toffanin a Verissimo.
In tutto ciò, abbiamo trascurato di segnalare la location iniziale ovvero Zagarolo. Precisamente il set di queste oscenità era la villa di Alberto Tarallo, il produttore delle fiction che avrebbero reso famosi i 3 dell’ave maria. Ora gli ultimi capitoli però li stanno scrivendo un po’ a Cinecittà, proprio nella casa del GF Vip e un po’ a Milano, tra i divanetti delle trasmissioni della D’urso.
Tutta questa serie di “irregolarità” e incoerenze varie sono state giustificate con la scusa del “volevo inseguire un sogno” con comparsate qua e là anche della Grimaldi e della sua compagna, sempre in difesa del proprio ‘obiettivo’ . Quindi, andando al dunque, quello che ci state dicendo è che vi sareste venduti anche la madre per abbaiare in un paio di scene alle 21 su canale 5?  Veramente?
Per loro sarà anche finita la fiaba, ma per noi, se così fosse, se smettessero davvero di fare televisione, sarebbe la fine di un incubo.
 di Erika Nicole De Bonis

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