LAVORATORI…

Primo Maggio


primo maggioQuest’anno il Primo Maggio è un giorno come un altro. È un martedì o un sabato qualsiasi, anzi no. Il sabato di solito siamo in libera uscita quindi facciamo finta che sia un comunissimo venerdì. È un giorno quasi fantasma che ci passerà accanto trasparente e invisibile. Un giorno in cui non sarà necessario riposarsi perché molti saranno già a casa, dove sono a riposo forzato da circa cinquanta giorni. Chi è a casa è stato fermato, ma a sua volta non è riuscito a fermare i pensieri ed è lì che se li guarda mentre si agitano, si contorcono e poi aspettano la nuova puntata del Decreto by Conte con illusoria speranza, ormai sfiniti. Chi lavorerà invece tornerà subito a casa e si accorgerà che la quarantena gli ha succhiato via le forze e pure le ultime ferie. In ogni caso entrambe le categorie, per cena, scongeleranno l’ultima porzione di coraggio con un contorno speciale di coronavirus preconfezionato. E così dopo cena aspetteranno i dolci esiti della partita a battaglia navale tra il virus e il personale medico dove i colpiti sono tanti ma per assurdo quelli che affonderanno molti di più. Quest’ultimo risultato però viene omesso agli spettatori in ascolto: gli arbitri con le auto blu comunicano un risultato solo parziale per ridurre il tasso di probabilità di arresto cardiaco a chi ha già il cuore in gola. Per quest ‘anno dunque, bisognerà far finta che il Primo Maggio non esista, o che si sia allontanato per mantere una giusta distanza sociale.

di Erika Nicole De Bonis


 

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